martedì 4 dicembre 2007

Georges Simenon - La trappola di Maigret

Sono ormai cinque, in meno di sei mesi, le donne accoltellate nel XVIII arrondissement. Tutte nella stessa zona, tutte alla stessa ora, all’incirca alle otto di sera. E tutte con lo stesso rituale: dopo averle colpite alle spalle, l’assassino straccia loro le vesti, ma non le deruba né le violenta. I giornali non parlano d’altro. Nella torrida estate, Maigret sente addosso la responsabilità di non avere ancora trovato una pista ed escogita una trappola, essendo confortato nelle sue teorie da un’interessante conversazione con un famoso psichiatra (in fondo, Maigret affronta le sue inchieste un po’ come se fosse un medico, alla ricerca di un contatto umano con i suoi sospettati): fa finta di arrestare un uomo affinché la stampa lo annunci come il colpevole e perché il vero omicida si senta colpito nell’orgoglio. Contemporaneamente, sapendo che l’assassino si farà presto risentire, chiede la collaborazione della polizia femminile. Una delle poliziotte viene aggredita dal misterioso assassino, il quale però riesce a fuggire seminando un bottone. È grazie a questo indizio che il commissario si mette sulle tracce di un arredatore, che ha una moglie e una madre, proprietaria di una macelleria. Maigret lo arresta e lo sottopone a uno stringente interrogatorio, che rivela l’anormale personalità dell’uomo, che il morboso affetto della madre e della moglie, tiranniche e protettive al tempo stesso, tengono prigioniero in un complesso d’inferiorità. Si scopre così che egli ha cercato di reagire a questo stato col delitto. Ma un delitto quasi identico ai precedenti viene commesso. Chi, delle due donne, ama di più l’uomo al punto di macchiarsi di un simile gesto? Contrariamente ai libri odierni sui serial killer, che hanno 600 pagine ma ben poca suspense, Simenon costruisce una storia ipnotica in cui il suo protagonista non deve solo tendere una trappola, ma soprattutto scavare nell’oscura psiche di un uomo apparentemente rispettabile, e smontare il tortuoso meccanismo che lo ha portato a uccidere. Lo spettro di un criminale borghese, un uomo profondamente fallito che vive solo grazie alla madre che gli ha procacciato un matrimonio e alla moglie che li procura una clientela, e due donne profondamente inquietanti, non meno malate dell’uomo che intendono proteggere come se fosse un bambino. Sembrano facilonerie, ma ancora oggi c’è di che rimanere meravigliati.

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