
Nel quinto romanzo della saga, le cui dimensioni si sono ormai fatte ciclopiche, Harry Potter è innanzitutto costretto a difendersi dall’accusa di aver usato impropriamente la magia fuori dalla scuola e davanti a un babbano, suo cugino Dudley (sempre più odioso, che ora fa pugilato e malmena i bambini più piccoli). In realtà, il povero Harry è solamente intervenuto per salvare l’orrido cugino da un attacco dei terribili Dissennatori di Azkaban, e l’intervento in tribunale di Silente lo reintegra nella scuola e lo introduce alla conoscenza dell’Ordine della Fenice (la cui sede è nella casa del suo padrino Sirius Black), un gruppo di nobili cavalieri magici avversari di Voldemort. E così scopriamo che è in atto uno scontro fra Silente e il Ministero della Magia nella persona di Cornelius Caramel, pavido ministro che è deciso a reprimere con ogni mezzo coloro che osano affermare che l’Oscuro Signore è tornato, e per questo invia una sua emissaria, la terribile Dolores Unbridge, come inquisitrice per mettere sotto inchiesta i vari insegnanti e chiude tutte le associazioni studentesche. È lei il personaggio negativo della vicenda, che non solo sostituisce al classico castigo dello scrivere alla lavagna una terrificante punizione corporale che resta incisa sulla mano, ma soprattutto applica un modello di magia legalista e per questo inaridita, diversa dall’insegnamento di Silente, sempre saggio e in possesso della soluzione giusta, pronto a farsi carico delle colpe imputate ai suoi studenti, purché essi siano lasciati liberi di agire e vivere l’esperienza magica, andando contro il conformismo. Lo stesso Harry, che ha problemi a scuola, si mette a insegnare ai suoi compagni per creare un fantomatico “esercito di Silente”, ma ha il problema che durante il sonno diventa Voldemort (o vede dalla prospettiva di Voldemort) e per questo crede di essere la causa dell’attentato al signor Weasley, e deve per questo sottoporsi a lezioni di occlumanzia con il professor Piton per riuscire a chiudere la sua mente a queste visioni. Così come aveva fatto con Silente nel precedente capitolo, Harry entra questa volta nei ricordi di Piton, e scopre che suo padre non era propriamente un alunno modello (denigrava Piton senza motivo). Non manca il solito finale di confronto fra buoni e cattivi nel Ministero della Magia, dove ricompare Silente insieme ai suoi fedelissimi per sconfiggere i Mangiamorte, ma che si chiude nella tristezza per la morte di Sirius. La Rowling introduce nuovi temi come la separazione interna alla famiglia Weasley (dove Percy litiga col padre in seguito alla decisione di passare dalla parte di Caramel contro Silente), indovina la creazione dei Testri (cavalli alati visibili solo a chi ha avuto esperienze di morte) e riesce a cogliere le inquietudini dei suoi giovani protagonisti giunti a un’età di cambiamento (per di più si avvicinano gli esami del G.U.F.O., una specie di esame di esame di maturità per gli studenti del quinto anno). Harry è chiamato a una trasformazione, come mago e come persona, per entrare nell’età adulta (non è un caso che ci sia anche il suo primo bacio e le prime schermaglie amorose con una compagna, Cho Chang), ma nel farlo molte sono le sue nevrosi e le sue reazioni non sono più quelle del bambino bravo ed educato dei primi episodi. Le stesse pagine sembrano riflettere lo strazio di essere quattordicenne del povero Harry, perennemente incompreso e perseguitato da ogni tipo di angheria, e il tono si fa generalmente più cupo e angosciante, quasi ossessivo, mentre sono definitivamente svaniti il tono fanciullesco e le cialtronerie dei primi episodi. Per il resto, tornano molti personaggi dei romanzi precedenti (i vecchi professori Lupin e Malocchio Moody, che sono appartenenti all’Ordine della Fenice, il cialtrone vanesio Gilderoy Allock è ricoverato in ospedale in seguito alla perdita della memoria, la giornalista Rita Skeeter, che ora ha perso il lavoro). Hagrid compare solo a metà libro, perché impegnato a combattere i giganti per conto di Silente: litiga con i Centauri della Foresta e porta a vivere vicino a casa il suo mostruoso fratello (per l’appunto un gigante), mentre Draco Malfoy è sempre più insopportabile e ormai ridotto a fare battute squallide e a ridersela in compagnia dei suoi sgherri. Piuttosto in secondo piano Ron, che comunque diviene prefetto e portiere della squadra di quidditch, trascinando il Grifondoro alla vittoria. Spiccano invece le figure di Fred e Gorge Weasley, fratelli gemelli di Ron, che intendono aprire un negozio di scherzi e per promuovere il loro prodotti usano gli studenti di Hogwarts come cavie, trascinandosi addosso un mare di guai, e invece scatenano un pandemonio per vendicarsi delle ingustizie perpetrate dalla Umbridge, fuggendo a cavallo delle loro scope per aprire a Diagon Alley il loro nuovo negozio.