giovedì 28 agosto 2014

Martin Stejskal - Praga insolita e segreta

Nell’avvilente panorama delle guide turistiche, sempre più scialbe e uguali a se stesse, come se tutti i turisti fossero costretti a vivere viaggi tristemente omologati e privi di stimoli culturali, ecco una serie di guide non convenzionali che si rivolgono a un tipo di viaggiatore e lettore diverso: le JonGlez, dedicate agli aspetti insoliti, segreti o ancora poco noti delle città prese in esame. Se poi si parla di Praga, il gioco è fatto: la capitale della Repubblica Ceca è infatti terreno fertile per storie, leggende e misteri, ed è passata alla storia come centro dell’esoterismo e dell’alchimia nel XVII secolo con l’imperatore Rodolfo II. Per chi, come me, è appena stato a Praga ed era carico di antiche suggestioni universitarie legate alla battaglia della Montagna Bianca, il volume si è rivelato una graditissima sorpresa e, allo stesso tempo, com’è inevitabile, ha acuito in me la sensazione di essermi perso un sacco di cose imperdibili. L’autore, Martin Stejskal, spiega che la Via Reale che va da est a ovest, cioè dalla Torre Polveriera al Castello, attraversata per l’incoronazione del nuovo re, fu concepita da Carlo IV come una grandiosa allegoria del processo alchemico ed ermetico, come si può vedere dai portali e dalle insegne delle case. Una chiave di lettura forse un po’ forzata, ma senza dubbio affascinante, tanto più che i portali e le insegne delle case della città sono realmente ambigue e colme di simbologie misteriose. Ecco quindi che il libro ripercorre i segreti degli alchimisti del Castello, le dodici fasi della Grande Opera per la fabbricazione della Pietra Filosofale, i Rosacroce, misteriosi libri come il Codex Gigas e il manoscritto Vojnic, il messaggio palindromo (a scopo protettivo) nascosto in un’iscrizione sul Ponte Carlo, il senso della data di inizio dei lavori dello stesso ponte (il 9 luglio 1357 alle ore 5 e 31 del mattino, secondo le indicazioni dell’astrologo di corte, in base a una sequenza palindroma che riveste un valore magico di protezione della città), le leggende legate alla cabala ebraica del ghetto e alla presenza del diavolo in città (spesso in fase di costruzione degli edifici, attraverso un patto con gli architetti), la mano mummificata di un ladro nella chiesa di San Giacomo Maggiore (ladro bloccato dalla presa di pietra della statua della Vergine, improvvisamente animatasi), la simbologia della Madonna Nera e la sua connessione con l’ordine templare, le lancette dell’orologio del ghetto che girano all’incontrario (le lettere sono quelle dell’alfabeto ebraico, ognuna con un valore numerico, e nella lingua ebraica si leggono da destra a sinistra, cioè in senso contrario), la stella di David (che trova origine proprio a Praga, quando Carlo IV concesse, nel 1354, il privilegio di avere un proprio vessillo), la casa di Faust (e il buco nel soffitto causato da Mefistofele entrato volando per portarsi via la sua anima), la leggenda secondo cui nel Ponte Carlo sarebbe contenuto il tesoro dei templari oltre a un martello da carpentiere utilizzato per costruire la Torre di Babele e un grosso cristallo di rocca proveniente dall’anello di re Salomone. Una guida veramente diversa: mi viene voglia di procurarmi anche le altre guide della JonGlez.

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