martedì 3 marzo 2020

Takashi Nagai - Il rosario di Nagasaki

Dopo I figli di Nagasaki, arriva Il rosario di Nagasaki: sempre scritto da Takashi “Paolo” Nagai, cattolico sopravvissuto all’esplosione della bomba atomica di Nagasaki (quest’anno ricorre il 75° anniversario) ma morto pochi anni dopo a causa di una leucemia. Nell’esplosione perse la moglie Midori, vaporizzata all’istante, e si ritrovò con due figli a carico, Makoto e Kayano, a cui dedicò il libro I figli di Nagasaki, vero e proprio testamento spirituale. Questo libro è molto più piccolo ma, paradossalmente, è più denso e profondo: messa da parte la componente educativa (tutti quegli insegnamenti di vita e di studio che dava ai figli) e la ripetizione di alcune tematiche (il suo ateismo e la sua fiducia nel materialismo scientista, la sua conversione), Nagai si lascia andare al ricordo di persone (il suo matrimonio, la moglie, i genitori) e di piccoli episodi di vita quotidiana, in una prospettiva intimista e garbata; ma soprattutto rievoca le immagini di desolazione, le persone che lui conosceva e che lavoravano con lui, che hanno perduto la vita nell’esplosione. Il messaggio di solidarietà e rispetto verso il prossimo è lo stesso dell’altro libro. Così Nagai non condanna l’invenzione della bomba e le ricerche sulla radioattività, anzi, loda le potenzialità di queste scoperte (che possono migliorare la vita di tutti) e cerca di comprendere le problematiche morali degli scienziati che ci hanno lavorato: il vero problema è il cuore dell’uomo e cosa lo muove. Particolarmente carino è il capitolo in cui parla dei due reduci dai campi di prigionia russa che tra di loro parlano dell’esperienza in campo di prigionia: a distanza di anni, l’unica loro ossessione è ancora il cibo e la quantità delle razioni alimentari che ricevevano. Lapidario il suo commento sul sistema sovietico: «Vivendo in territorio comunista, nessun altro pensiero ha interessato il loro spirito; infatti, la vita laggiù è organizzata in tale maniera che nessun’altra idea oltre quella del pane ha il diritto di richiamare l’attenzione. In un simile mondo, letteralmente, l’uomo vive unicamente di pane». Il rosario del titolo fa riferimento alla coroncina della moglie, ritrovata vicino ai suoi resti carbonizzati e la preghiera finale quando viene sistemata la campana della cattedrale cattolica di Urakami.

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