domenica 1 novembre 2020

Massimo Polidoro - Il mondo sottosopra

I Protocolli dei Savi Anziani di Sion, il piano Kalergi che vuole sostituire la razza europea con gli immigrati, i vaccini che provocano l’autismo, l’Olocausto che non è mai esistito, le scie chimiche che avvelenano il clima, l’11 settembre creato ad arte dagli americani, il falso sbarco sulla Luna, il gruppo Bilderberg, il Deep State, i poteri forti, la terra piatta, il microchip sottocutaneo, il Nuovo Ordine Mondiale, il demonio George Soros, i rettiliani. Questi sono solo alcuni dei presunti complotti che affollano quotidianamente le nostre bacheche Facebook e occupano i discorsi di molte persone, e non solo al bar. Il ponderoso Il mondo sottosopra di Massimo Polidoro li affronta nel dettaglio, smascherando bufale e fake news, ma lo fa (finalmente!) senza incolpare o demonizzare il web o i social come fanno molti altri: in fondo, bufale, fake news e teorie del complotto sono sempre esistite e sono state utilizzate per colpire vari gruppi o le più disparate organizzazioni (i cristiani, gli ebrei, i Templari, le streghe). Sono notizie spazzatura che fanno leva sui meccanismi inconsci e l’insicurezza delle persone, sulla loro necessità di individuare un nemico responsabile della loro insoddisfazione, spesso «sfruttando la naturale curiosità umana per le notizie più estreme, emotivamente coinvolgenti e clamorose», sempre opposte alle notizie ufficiali diffuse dal “sistema”. Anzi, sembra proprio che, per molte persone, l’importante sia diffidare delle fonti ufficiali, che farebbero tutte parte di un complotto per nascondere la verità. A questo punto, a seconda di come la pensiate, potete anche smettere di leggere: tanto più che Polidoro è darwiniano e nega ci sia un complotto gender in atto.

Si pensa sempre che i complotti siano cose da poveri outsider paranoici, e invece l’identikit di chi preferisce questo tipo di informazioni parla di persone tra i 34 e i 54 anni, con un grado di cultura medio-alto, quasi sempre laureati, con lavoro stabile e a volte impegnati nel sociale. Per questo Polidoro affronta temi come camera dell’eco, bolla di filtraggio, polarizzazione, frame, deep fake, buyers cognitivi, dissonanze e pregiudizi di conferma, insomma tutti quei tranelli della mente che la fanno cadere in errore. Sono elementi che veri e propri professionisti del settore utilizzano (e lo confessano candidamente ad anni di distanza!) per spacciare notizie false o create ad arte per guadagnare e speculare sui bisogni irrazionali delle persone; l’importante è polarizzare il contrasto, non convincere ma aumentare le paure irrazionali (l'emergenza, l'invasione, l'onda dei migranti) giocando sulle immagini già presenti nella mente del pubblico. Un po’ come quelli che vendono cure miracolose per guarire dal cancro come il metodo Bonifazio, la cura Di Bella, Stamina, il metodo Hamer e la dieta Panzironi, o chi dice che le cure per il cancro esistono ma vengono avversate dalle case farmaceutiche e dai medici a esse asservite (dimenticando che «si definisce “cancro” un’infinità di patologie, ciascuna diversa e complessa, e dunque non può esistere una cura valida per tutte»). Ci sono delle precise strategie che vengono adottate per screditare i falsi della scienza nel tentativo di sostituirli con versioni di comodo offerte da pseudoscienziati che fingono di aver fatto scoperte clamorose ma si rifiutano di dimostrarle, venendo comunque dipinti da molti come novelli Galileo contrastati da chissà quale potere forte.

I complotti nella storia esistono eccome (il Watergate), ma sono imperfetti, perché è la realtà a essere imperfetta: le teorie paranoiche del complotto sono invece basate su un'idea lineare che non prevede l'intervento del caso ma che divide il mondo in buoni e cattivi: la messa in pratica è sempre perfetta e pianificata, senza alcuna sbavatura, ed è sempre operativa, anche quando il complotto viene denunciato. In ogni teoria complottista la posta in gioco è sempre il dominio del mondo e coinvolge chiunque, soprattutto chi lo nega (subito accusato di far parte del complotto); le teorie del complotto si fanno poi sempre più evolute, ramificate e stratificate, con sottodiramazioni che riassumono l’intera storia umana. Per questo i complotti sono eterni, al di sopra della storia, tanto che ritornano ciclicamente come vere e proprie leggende metropolitane: è il caso della leggenda dell’abuso rituale satanico a danno di bambini, al centro di inchieste dell’FBI e di Scotland Yard a partire dagli anni Settanta grazie alla falsa testimonianza di Michelle Smith, che raccontò in un suo libro diventato bestseller (e poi rivelatosi un clamoroso falso) di essere stata violentata per anni dai genitori satanisti. La cosa scatenò un’isteria collettiva per cui molti altri ricordarono improvvisamente di essere stati violentati da piccoli: celeberrimo il caso McMartin del 1983 con i bambini di un asilo di Manhattan Beach in California che sarebbero stati violentati, costretti sa partecipare a rituali satanici e ad assistere a film pornografici, mutilazioni di animali e omicidi di altri bambini, per essere anche portati in aereo nel deserto o a Palm Springs, il tutto nell’orario scolastico (tra i violentatori ci sarebbe stato anche l’attore Chuck Norris). Ovviamente, i processi che furono imbastiti dimostrarono l’infondatezza di una simile isteria ma anche la creazione da parte di psicologi e inquirenti di false memorie attraverso la manipolazione: un’eco di tutto questo si è avuta anche in Italia con il caso dei Bambini di Satana a Bologna e il Diavolo della Bassa in Emilia, e continua ancora oggi a tornare a galla come nel caso del Pizzagate e di QAnon, secondo cui Donald Trump sarebbe l’eroe della luce che combatte l’abuso rituale pedofilo dei democratici di Hillary Clinton.

Polidoro ribatte colpo su colpo a tutta questa proliferazione di complotti (l’appendice è interamente dedicata al complotto più famoso di tutti i tempi, l’uccisione di John Fitzgerald Kennedy), dimostrando che spesso, alla fine, i fatti sono più sorprendenti di qualsiasi fantasia complottista. Purtroppo, ammette anche lui che simili operazione di debunking (smascheramento e demolizione) sono inutili, tale è in noi il bisogno irrazionale di avere nemici invisibili ai quali addossare la colpa delle nostre insoddisfazioni e delle narrazioni in grado di catturarci con il potere affabulatorio.

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