venerdì 26 dicembre 2008

Lauren Weisberger - Un anello da Tiffany

Cambiare un po’ fa bene, pur rimanendo sé stessi. Questo il consiglio del nuovo romanzo di Lauren Weisberger, nota al mondo come ex-assistente personale della terribile Anna Wintour, direttrice di Vogue America, esperienza che ha raccontato ne Il diavolo veste Prada, bestseller internazionale da oltre un milione di copie, da cui è stato tratto l’altrettanto celebre film. Giunta al terzo libro, l’autrice opta per la prima volta per una narrazione in terza persona, e questo le permette di avere una prospettiva multipla e addirittura tre protagoniste, amiche ma molto diverse tra loro, le quali, arrivate ai trent’anni, si interrogano sul loro rapporto con gli uomini. Leigh, dalla vita apparentemente perfetta, editor in una casa editrice e fidanzata a un uomo che tutti le invidiano; Emmy, che insegue il matrimonio ed è in perenne competizione con la sorella già sposata e incinta, è appena stata scaricata dal suo fidanzato per una personal trainer giovane e soprattutto illibata; Adriana, un’ereditiera brasiliana che passa di uomo in uomo. Le tre stringono un patto destinato a cambiare le loro vite: dopo aver sopportato per anni i più beceri tradimenti nella speranza che il fedifrago si decidesse a compiere il grande passo, la timida Emmy dirà addio alla sua morigeratezza e, per un anno, dovrà divenire una divoratrice di uomini, collezionandone almeno uno per continente; Adriana, abituata da sempre a sedurre un numero imprecisato di partner, dovrà invece imparare ad avere una relazione stabile. Solo l’inquadratissima (ma agitata e insoddisfatta) Leigh resta esclusa dalla gara, ma basta uno scrittore dallo smisuratissimo ego (che pretende sia lei l’editor del suo prossimo romanzo, conquistato dalla sua franchezza) per far vacillare le sue certezze e spingerla a far chiarezza nella sua vita. Emmy finirà comunque per realizzare le sue inclinazioni matrimoniali, Adriana si ritroverà fidanzata a un regista di Hollywood e opinionista della rivista Marie Claire. In quanto a originalità siamo a zero e il catalogo di situazioni e caratteri è rintracciabile negli standard del filone rosa (in primis l’onnipresente Sex & the City, con le amiche dalla vita sentimentale burrascosa che si trovano per parlare dei loro problemi e scherzarci su), ma come al solito la Weisberger è brava nel condire il tutto con molta ironia e competenza, grazie alle sue eroine fashion victim e ai suoi uomini eternamente immaturi e stronzi. Anche se, come sempre nei suoi romanzi, permane un fastidioso moralismo di fondo (è impossibile essere felici se si è focalizzati sulla carriera e non si fa quello che si vuole veramente). Purtroppo, ancora da criticare il titolo italiano, che non coglie affatto il senso dell’originale Chasing Harry Winston (Harry Winston è la gioielleria simbolo per chi insegue l’anello matrimoniale). Interessante, infine, constatare come Facebook e MySpace siano ormai entrati nel linguaggio letterario.

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