
Un libro bellissimo e fondamentale per il rigore storico e documentale con cui affronta un simile argomento, dopo che per lungo tempo il discorso sulle origini occulte ed esoteriche del nazismo è stato negato o considerato tabù dalla critica ufficiale, tutta presa dal tentativo di dipingere Hitler come un povero pazzo farneticante circondato da una manica di bifolchi da osteria. Giorgio Galli, politologo serio e affermato, parte dal presupposto che Hitler e il nazismo avessero una logica propria, figlia di una cultura che non è la nostra (perfino Goebbels, l’anima razionale del partito, si appassionò agli oroscopi e a Nostradamus) ma presente sulla scena tedesca sin dalla fine dell’Ottocento e che trovò una concretizzazione nella società Thule (che prese come simbolo la svastica, modificata in senso destrogiro dallo stesso Hitler, forse come segno della contro-iniziazione): la magia e l’astrologia, il razzismo e la geopolitica, le antiche Atlantide e Lemuria, gli iperborei e Sham bha lah, il Vril e la terra cava, Agharti e il re del mondo, la teosofia di madame Blavatskij e Rudolf Steiner. Un gruppo segreto e illuminato che non era militare come normalmente si crede, ma che invece prevedeva l’esercito solo come strumento di conquista: Hitler fu scelto come leader di questo gruppo e questo spiega l’apparente incongruenza di un uomo fuori dalla politica e sconosciuto sino a trent’anni (e giudicato privo di qualsiasi qualità già al tempo dell’esercito) che in pochi mesi assunse un ruolo di primo piano sulla scena politica bavarese (prima) e nazionale (poi). L’autore cerca di spiegare come Hitler abbia scatenato la guerra con la ferma convinzione che l’Inghilterra non sarebbe intervenuta per ragioni in buona parte desunte da quella stessa cultura dalla presenza di essa in ambienti al vertice della società inglese sin dai tempi della regina Vittoria (la setta esoterica Golden Dawn, lo stregone Aleister Crowley), e che per questo abbia provato a inviare Rudolph Hess in missione in Inghilterra per trovare un accordo con gli interlocutori: alla base, l’idea di un predominio anglo-germanico sull’Europa, nella convinzione che inglesi e tedeschi fossero comunque fratelli e che si sarebbe dovuta scongiurare una guerra tra bianchi ariani per dirigere le proprie forze contro l’Unione Sovietica e il dilagare del bolscevismo. Caduta questa convinzione e fallita la guerra lampo all’Est, qualcuno del gruppo cercò di sostituire il Führer per una pace di compromesso, che salvasse una parte della base territoriale, in Germania, della dottrina segreta (qualche elemento “occulto” faceva per esempio parte del complotto capeggiato da von Stauffenberg). Certo, pur avvalendosi del contributo di sostenitori del pensiero magico-tradizionale come Evola, Guénon e Ossendowski, Galli non è un esperto di esoterismo e quando parla di “magia sessuale” potrebbe essere criticato da molte personalità del settore, ma è abile nel connettere certi fatti (come il caso di Jack lo squartatore) con alcune correnti magiche presenti nel mondo anglosassone, e dà il meglio di sé quando analizza, da storico, le ragioni dietro alla missione di Hess in Inghilterra (le montature propagandistiche, le reazioni di Goebbels, l’incredulità di Stalin, gli intrecci legati alla pubblicazione negli anni Ottanta dei Diari di Hitler, dichiarati poi un falso).