martedì 24 dicembre 2013

J.R.R. Tolkien - The Lord of the Rings. The Fellowship of the Ring

Leggere Tolkien in inglese: una cosa che tutti i tolkieniani devono affrontare, e che alla fine inevitabilmente fanno. I motivi sono tanti: c’è chi lo fa per curiosità e per vedere qual è l’effetto dei nomi originali; chi per rafforzare il suo inglese; chi perché non apprezza la traduzione; chi per scoprire la costruzione delle frasi; chi per vedere la differenza di registro linguistico dei vari personaggi; chi, infine, per interesse filologico, aspetto non secondario nel caso di un professore di filologia come Tolkien. Capisco possa sembrare una cosa maniacale per chi, come me, quest’anno ha già letto La Compagnia dell’Anello altre due volte (e per chi ritiene che Tolkien sia già noioso e difficile da leggere in italiano), ma ho deciso di farlo anch’io, in questa splendida versione tie-in della Harper Collins in tre volumi (di cui questo è ovviamente il primo) con le copertine tratte dai film della trilogia cinematografica di Peter Jackson. E, per di più, l’ho fatto seguendo la narrazione di Phil Dragash, giovane americano che ha realizzato e caricato su YouTube l’audiolibro del Signore degli Anelli con l’aggiunta in sottofondo di effetti sonori (pioggia, scricchiolii, rumori della foresta) e della (stupenda) colonna sonora di Howard Shore della trilogia cinematografica, con l’aggiunta di alcuni suoni e frasi presi direttamente dai film (l’urlo dei Nazgul, la poesia dell’Anello in lingua nera). Un fanmade non licenziato e senza scopo di lucro, fatto tra l’altro magistralmente (non solo il montaggio è perfetto e drammatico, ma Dragash utilizza diverse voci per tutti i personaggi, con un talento mimetico davvero degno di nota) che si colloca a metà strada tra la rappresentazione del regista Peter Jackson e l’originario scritto di Tolkien. Insomma, una cosa assolutamente da nerd incallito: oltre ad apprezzare la costruzione per buona parte arcaica dell’inglese di Tolkien, ho potuto godere di un’esperienza incredibile (oltre alla goduria di ascoltare le filastrocche intraducibili di Tom Bombadil recitate come si deve), come un bambino che si fa leggere un libro e si perde nella narrazione. Quando si dice il fascino e il potere dei libri.

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