venerdì 4 luglio 2014

Miles Hyman, Matz, David Fincher, James Ellroy - Dalia Nera

Il romanzo Dalia Nera di James Ellroy è un capolavoro del noir (ne ho parlato QUI), per la sua capacità di trasformare un barbaro fatto di cronaca (il ritrovamento del corpo smembrato di un'attricetta di film a luci rosse) in una vera e propria discesa agli inferi della Hollywood di fine anni Quaranta e di raccontare un'ossessione che è anche una ricerca della coscienza dal punto di vista di un poliziotto con molti scheletri nell'armadio, vittima e specchio di una società malata (come la grande tradizione noir insegna). Dopo il film di Brian DePalma (risalente ormai a otto anni fa), ecco ora giungere l'immancabile graphic novel, questa volta firmata dal disegnatore Miles Hyman (disegnatore per Le MondeNew York Times e New Yorker) e dallo sceneggiatore di videogiochi Alexis Nolent in arte Matz. In più, come si legge nell'introduzione, oltre all'approvazione di Ellroy, si avvale della consulenza nientemeno che del regista David Fincher e in particolare del suo abortito progetto di un film da tre ore con Tom Cruise basato proprio sulla Dalia Nera, e il ritmo del fumetto è quindi volutamente cinematografico. La sceneggiatura, estesa e intricata, utilizza i dialoghi di Ellroy e il commento in soggettiva del protagonista Bucky Bleichert, mentre le tavole dividono generalmente la pagina in tre strisce (con qualche occasionale variazione all’interno delle singole strisce); i disegni sono molto fisici, con uomini dalle mascelle squadrate e donne enigmatiche, e i colori (sullo sfumato) presentano tonalità sul rosso-arancione-marrone, scelta perfetta per la sezione ambientata in Messico, ma lontana da chi si immaginava tinte più fosche. Ovviamente, in nessun modo l'opera sostituisce il romanzo di Ellroy, ma è comunque meritevole di lettura. Trattandosi di un’opera per adulti, ci sono parecchie scene di sesso.

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