martedì 2 settembre 2014

Isaac B. Singer - Il golem

Piccola rielaborazione yiddish in chiave favolistica, nientemeno che a firma del Premio Nobel Isaac B. Singer, della leggenda del golem, l’essere fatto d’argilla che si anima quando gli viene inciso in fronte il completo Nome di Dio e che è creato da Rabbi Leib per difendere gli ebrei del ghetto di Praga da evidenti e grette ingiustizie (sono accusati di usare sangue cristiano per impastare le mazzot, il pane non lievitato della Pasqua, e il perfido Conte Bratislawski, per ottenere un’eredità, non esita a costruire prove false per vendicarsi di Reb Eliezer Polmer, accusato di aver rapito e ucciso sua figlia). Oltre all’impianto della leggenda tradizionale, che offre l’occasione per trattare le tematiche della diversità, della tolleranza e del rispetto, il libro affronta però anche dei temi più filosofici che fanno del gigante d’argilla un antesignano del mostro di Frankenstein: infatti, dpo aver messo fine alle ingiustizie, il golem (Joseph Golem) smetterà però di sottostare gli ordini del rabbino e inizierà ad agire secondo una propria embrionale volontà, anche se non possiede un’anima e non può essere umano: comincia a sentirsi diverso, triste e solo, a cercare risposte esistenziali (chi sono i suoi genitori), a voler andare a scuola, a cercare l’amore di una donna. Per nulla banale, nella sua semplicità. Le illustrazioni sono del grande Emanuele Luzzati.

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