venerdì 3 settembre 2021

Umberto Eco - Costruire il nemico

 

C’è bisogno di qualcuno da odiare perché è sempre difficile costruirsi un’identità. Senza arrivare alla citazione dell’esistenzialista Sartre secondo cui “gli altri sono l’inferno” (gli altri non sono noi, quindi sono insopportabili), è importante trovare un nemico per stabilire e consolidare un’identità di nazione, di patria, di gruppo. Se questo nemico non c’è, bisogna costruirlo. Lo spiega Umberto Eco in questo Costruire il nemico, piccolo testo-conferenza a cavallo tra la sociologia e comunicazione che riprende le sue teorie già espresse nel romanzo Il cimitero di Praga (che all’epoca non mi piacque per niente) e spiega le strategie utilizzate per cavalcare ansie, paure e angosce della nostra società. E questo non da oggi, ma dal tempo dei greci e dei romani: ci sono gli immigrati, i musulmani, i fascisti, i comunisti (che mangiano i bambini), gli zingari (che i bambini li rubano), gli ebrei (che i bambini li uccidono), gli eretici, le donne, le streghe, anche l’alunno che non si allinea agli altri (il malvagio Franti del libro Cuore, che viene esposto per sempre al pubblico disprezzo perché non confacente al modello di regole dell’Italia postunitaria e postrisorgimentale). Da qui la necessità di fare la guerra a questo nemico per potersi compattare: il nemico è il diverso da noi, non condivide i nostri valori, è uno sciatto depravato e compie veri e propri delitti, e questo si traduce in differenze anche dal punto di vista fisico, e per questo non corrisponde all’idea di bello e buono già propria dei greci: brutto e cattivo sono due aggettivi sempre uniti, e per questo il nemico non solo è brutto ma è mostruoso, detestabile e puzzolente (all’inizio della Prima Guerra Mondiale, i francesi per esempio sostenevano che il tedesco medio produceva più materia fecale del francese, e di odore più sgradevole). Senza andare troppo indietro nel tempo, tutte queste caratteristiche le troviamo già in Rosa Klebb, la perfida nemica di James Bond, russa, sovietica, mostruosa, puzzolente e per giunta lesbica. Alla fine, ci si rende conto che l’invenzione dei Due Minuti d’Odio, la pratica collettiva esercitata dal governo del Grande Fratello nel romanzo 1984 contro il malvagio Goldstein, è stata veramente un colpo di genio da parte di George Orwell.

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